martedì 1 dicembre 2009

Squalo bianco, sfondo rosso e nuove sfide in acqua, per i Black Shark capitolini si scaldano gli under 20

Dal Secolo d'Italia di martedì 1 dicembre 2009
Black Sharks capitolini: il loro simbolo è uno squalo bianco su sfondo rosso. In versione cartoon e con una palla stretta tra i denti. Nel manifesto promozionale “nuota” minacciosamente sotto il pelo dell’acqua, accanto a due ignari giocatori di pallanuoto. Coraggio, sacrificio, altruismo, recita lo slogan. Seguito dall’invito a partecipare – Gioca con noi! – e dall’indirizzo web della società: http://www.blacksharkscapitolini.com/. Un’avventura sportiva nata nel settembre 2008 all’interno di Casapound romana. «Umanità di guerrieri del futuro remoto», l’ha definita Filippo Ceccarelli nel penultimo numero del Venerdì di Repubblica, che al movimento ha dedicato la copertina. Pronta a confrontarsi su cultura e diritti civili, al limite sulla politica, ma non altrettanto sullo sport. Perché a pallanuoto le forze non si possono sprecare a parlare o si va – letteralmente – a fondo. E i Black Sharks non si accontentano di partecipare. Vogliono vincere. Nicolò Cristofaro, il presidente, ha mille progetti. Uno su tutti: puntare sul vivaio, dai “baby gol” alle under 13, 15 e 17. Per ora, oltre alla prima squadra – che ha affrontato il campionato di promozione sfiorando i play off per la C – c’è l’under 20, che ha vinto il girone regionale qualificandosi di diritto per i nazionali Juniores. Dove ad aspettarla, già da metà dicembre, ci saranno squadroni di grandi tradizioni come Lazio, Roma e Civitavecchia. Per essere competitivi, gli squali neri si sono rafforzati con ragazzi provenienti da serie maggiori, certo, ma senza fare ricorso a fuori quota. Perché ci tengono a rimanere giovanissimi. A cominciare proprio da Nicolò, classe ’88, studente di scienze motorie all’università di L’Aquila. «Il più anziano – ci dice – è del ’86». Un profano potrebbe chiedersi: perché proprio la pallanuoto? Il giovane presidente lo spiega con semplicità: « È uno sport dove le individualità, per quanto possano essere eccellenti, non possono fare nulla se non si mettono al servizio della squadra. Quello che conta è il gruppo. E poi – aggiunge – non ci sono ruoli statici. Si attacca tutti insieme e ci si difende allo stesso modo». E tutti insieme, da metà gennaio, rilanceranno la loro sfida per arrivare in C, seguiti in casa e nelle trasferte da una pattuglia già nutritissima di tifosi, che – sottolinea compiaciuto Nicolò – «non è proprio abituale per uno sport come la pallanuoto».

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